XXXII domingo do Tempo Comum
Ultimo episodio prima del discorso escatologico di Gesù (Mc 13) e della sua passione, morte e resurrezione (Mc 14-16), il brano dell’obolo della vedova prepara la rivelazione cristologica del dono di sé che Gesù compie nel suo amare i suoi fino alla fine, ma assume anche una valenza ecclesiologica in cui la povera vedova che dona tutto diviene figura della chiesa. Una chiesa che nella povertà ha la sua ricchezza, perché solo la povertà genera la libertà e il coraggio con cui donare seguendo il Signore nel dono che dà vita e di cui è garanzia il “non possedere né argento né oro” (cf. At 3,6). Altrimenti si seguono logiche mondane di paura, di ricerca di beni e fondi che tolgono la libertà, creano dipendenze e fanno sì che “non possiamo più dire allo storpio: alzati, perché siamo pieni di argento e oro” (Card. Girolamo Seripando al Concilio di Trento).
LUCIANO MANICARDI
Eucaristia e Parola
Testi per le celebrazioni eucaristiche - Anno B
© 2010 Vita e Pensiero