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V domingo da Quaresma

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A pecadora perdoada
A pecadora perdoada
17 março 2013
Reflexões sobre as leituras
de
LUCIANO MANICARDI
O gesto simbólico de Jesus, de abaixar-se e levantar-se, remete para Cristo na cruz que é a síntese verdadeira e inteira da história da salvação

17 marzo 2013
di LUCIANO MANICARDI

Anno C

Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

L’annuncio della misericordia di Dio in Cristo Gesù: questo il tema saliente della quinta domenica di Quaresima contenuto essenzialmente nella cosiddetta “pericope dell’adultera”. Lì, la misericordia di Gesù si astiene dal giudicare, condannare e dare sentenze di morte donando così un futuro a chi ormai non aveva più alcuna speranza di futuro (vangelo). Nel testo di Isaia, Dio dona un futuro ai figli d’Israele deportati a Babilonia operando una cosa nuova e mirabile nella storia: il nuovo esodo. Tale è l’importanza dell’evento che Dio sta per compiere che il profeta chiede ai suoi ascoltatori di dimenticare le cose di prima (il primo esodo) per riconoscere e accogliere il novum che Dio sta operando. Qui, “dimenticare” non significa “cancellare”, ma esprime semplicemente l’altra faccia del “ricordare” (I lettura). Troviamo la stessa dinamica temporale in Paolo, il quale, una volta afferrato da Cristo, ha dimenticato il passato proiettandosi verso la mèta che Cristo ha dischiuso alla sua esistenza (II lettura).

Tutti e tre i testi possono essere letti come testimonianza del mutamento che l’azione di Dio improntata a misericordia produce nella storia e nell’esistenza di una persona.

Il testo evangelico contiene un’affermazione elementare e scandalosa: una volta infranta la Legge, vige la misericordia. Gesù, il “senza peccato” che avrebbe potuto, per le sue stesse parole (v. 7), scagliare la pietra contro l’adultera, si astiene dal farlo e ridà un futuro alla donna.