IV domingo de Advento
La paternità di Giuseppe è una vera paternità umana: spetta a lui “far venire al mondo” questo piccolo che non è figlio della sua carne ma Figlio di Dio. Risvegliatosi dal sonno, Giuseppe obbedisce in silenzio: nessuna sua parola è registrata nei vangeli, perché Giuseppe è il giusto che ascolta e obbedisce, realizzando puntualmente ciò che il Signore gli chiede.
Con questo racconto il vangelo cerca di narrarci il grande mistero dell’incarnazione e ci chiede di adorare, di accogliere, di credere e quindi di non temere mai. Dio compie ciò che aveva promesso nei profeti, noi dobbiamo credere e negli eventi più quotidiani saper vedere i segni del suo amore fedele.
Anche nelle nostre vite a volte accade l’inedito, ciò che non avevamo previsto, ciò che può destabilizzarci, fino a farci mutare strada. Tutto allora può apparire un enigma; ma è proprio quella l’ora di metterci vigilanti in ascolto, come Giuseppe, e, sentita la voce di Dio, farle obbedienza. L’enigma diventerà un mistero.
Fr. Enzo Bianchi, Priore di Bose