XV Domingo do Tempo Comum
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Reflexões sobre as leituras
de LUCIANO MANICARDI
A escuta da Palavra de Deus acontece sempre no âmbito da dinâmica Pascal, no quadro da morte e ressurreição.
10 luglio 2011
ANNO A
Is 55,10-11; Sal 64; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23
Che sia paragonata alla pioggia e alla neve che fecondano la terra e consentono ai semi di fruttificare (I lettura) o al seme seminato dal seminatore che dà frutto in proporzioni diverse (vangelo), la Parola di Dio manifesta un’efficacia che non è assolutamente dell’ordine della magia, ma che richiede la sinergia dell’uomo.
Il testo di Is 55,10-11 afferma che la Parola uscita dalla bocca di Dio non ritornerà al Signore “senza effetto”. Vi è un iter della Parola di Dio che è compiuto quando essa, dopo essere stata pronunciata da Dio, ritorna a Dio. Ed essa vi ritorna in forma di lode e ringraziamento, di supplica e invocazione, di preghiera personale e comunitaria, di orazione e di liturgia. Non a caso la preghiera dei Salmi, risposta umana alla Parola di Dio, è inglobata dal Canone biblico nella Scrittura che contiene e trasmette la Parola di Dio. Analogamente al dinamismo dell’incarnazione, la Parola di Dio ritorna a Dio in forma di parola umana, avendo suscitato una parola umana. La Parola di Dio è davvero tale quando è ascoltata e celebrata, quando è riconosciuta e diviene fonte di dialogo. Concretamente, la Parola di Dio, che è anche storia ed evento, una volta riconosciuta e discreta nella realtà, suscita una risposta orante a Dio. La preghiera e la liturgia compiono la Parola di Dio.
La parabola del seminatore (cf. Mt 13,3-9) diviene, nella spiegazione (cf. Mt 13,18-23), un insegnamento sull’ascolto, sulla responsabilità umana che la Parola di Dio suscita. E l’ascolto della Parola di Dio appare come un lavoro, una vera e propria ascesi.
I tre tipi di terreno in cui il seme resta infruttuoso, mentre rivelano ostacoli e resistenze che l’ascolto della Parola incontra nel cuore umano, indicano anche delle disposizioni spirituali che aiutano la Parola a radicarsi e a fruttificare. Sono gli elementi fondamentali dell’ascesi dell’ascolto.
L’interiorizzazione. Il seme seminato lungo la strada e mangiato dagli uccelli prima ancora che possa germogliare simboleggia l’ascolto superficiale, cioè senza interiorizzazione, assunzione ed elaborazione profonda della Parola stessa. Senza questo lavoro interiore la Parola non può diventare principio vitale che guida l’uomo nel suo vivere (cf. Mt 13,4.19).
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