III Domingo da Quaresma
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Reflexões sobre as leituras
de LUCIANO MANICARDIA
A fé verdadeira é aquela de quem aceita entregar-se ao seu Senhor para se perder, para perder a sua própria vida, até se consumir por amor
Domingo 11 Março 2012
Anno B
Es 20,1-17; Sal 18; 1Cor 1,22-25; Jo 2,13-25
A aliança de Deus com Israel, mediada pelas "dez palavras" (o decálogo; I leitura), cumpre-se em Jesus Cristo, templo que não foi feito pelas mãos do homem, lugar definitivo da presença de Deus, mediador escatológico da comunicação de Deus com o Homem (Evangelho). Em Cristo, revelador do Pai, é manifestada a escolha de Deus pela cruz para manifestar e comunicar a sua sabedoria e a sua força a todos os que crêem.(II leitura).
Gesù, salito al tempio per la Pasqua, con gesto profetico che esprime il suo zelo, il suo amore bruciante per il Padre, scaccia i cambiavalute, i venditori degli animali destinati ai sacrifici e gli animali stessi. Egli significa così che il tempio, ridotto a “casa di commercio”, è in verità “casa del Padre mio”. Dal tempio si passa alla persona di Gesù; da un ordine cultuale a un ordine personale e relazionale; dal meccanismo di delega in cui le vittime animali sostituiscono l’offerta personale della propria vita, all’offerta diretta di sé. E alla domanda sul segno che fonda la sua autorità per compiere tali gesti, Gesù risponde: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo risusciterò”. Si tratta di un velato annuncio pasquale: “Egli parlava del tempio del suo corpo”. Il testo ha dunque una profonda qualità rivelativa: il Cristo morto e risorto è il tempio escatologico, il luogo di incontro, alleanza e comunione tra Dio e uomo. Inoltre, nell’evento pasquale Cristo è la vittima e l’offerente. Egli morirà come agnello pasquale a cui non è spezzato alcun osso (cf. Gv 19,33.36) e deporrà liberamente la propria vita per riprenderla di nuovo (cf. Gv 10,17-18).
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