A Spiritual Contemporary Father
Il compianto Metropolita Emilianos nasce nel 1916 a Ikonion (Cappadocia) e viene battezzato con il nome dello zio (fratello di sua madre), l’etno-martire Emilianos Lazaridis, Metropolita di Grevena (Grecia). Dopo la catastrofe dell’Asia Minore, egli fugge con la giovane madre, già vedova, e i suoi 3 fratelli e sorelle, prima a Costantinopoli e poi ad Atene dove i bambini possono andare a scuola. Conclude i propri studi presso la Scuola di Commercio di Atene ma capisce ben presto che questo non gli bastava più e che desiderava studiare Teologia : così, nel 1935, si iscrive al celebre Istituto Teologico di Halki.
L’8 agosto 1940, viene consacrato diacono dal rettore dell’Istituto, il Metropolita Emilianos di Filadelfia. Il 29 giugno 1942, viene ordinato prete dal Metropolita Joachim di Derka e nominato rettore della celebre Parrocchia Makrochorion nella Metropoli di Derka (vicino a Costantinopoli). Vi rimane 5 anni compiendo un'azione pastorale e catechetica veramente esemplare. La sua attività ecumenica era dunque iniziata. In quel periodo egli incontra il presbitero cattolico-romano e collabora col YMCA.
Nel 1947, il Metropolita Germanos Strinopoulos lo chiama per diventare Vicario Generale della Metropoli di Thyateira (Europa occidentale) - con sede a Londra - dove egli porta a termine i suoi studi presso l’Università di Oxford. Lo stesso anno, diventa Dottore in Teologia presso l’Università di Tessalonica presentando la Tesi : “L’impossibilità del perdono nella lettera agli Ebrei”. Questo periodo segna profondamente il giovane archimandrita Emilianos. Il fatto di essere diventato il più stretto collaboratore del Metropolita Germanos Strinoupolis, gli permette di conoscere tutta la problematica del movimento ecumenico. Il metropolita Germanos si occupava del problema ecumenico sin dagli anni venti e rappresenta certamente, per l’Ortodossia, uno dei pionieri e una delle figure più eccelse dell’ecumenismo. Fu lui l’autore della celebre Enciclica del Patriarcato Ecumenico a tutte le Chiede del mondo (1920), vera esortazione a creare un vero legame fra le Chiese. In una intervista rilasciata al settimanale francese “Unité des Chrétiens” , Mons. Emilianos confidò di avere appreso molto, durante il suo soggiorno in Gran-Bretagna, dai pastori della Chiesa presbiteriana scozzese : “ Ammiravo le loro omelie che erano nel contempo brevi e vivaci, piene di aneddoti e di immagini, che riconducevano all’essenziale”.
Nel 1952, il successore del Metropolita Germanos, Athenagoras Kavadas, invia padre Emilianos in Belgio dove presta servizio religioso prima in due parrocchie greche (Anversa e Bruxelles) e poi in quella di Rotterdam. Ad Anversa, si occupa in particolare della pastorale dei marinai greci. Molto presto, inizia a collaborare con i fratelli delle altre chiese cristiane e crea una vera piattaforma ecumenica. Qualche anno dopo arrivarono i primi minatori in Belgio dei quali egli si occupa personalmente.
Nel 1959, Padre Emilianos Timiadis viene nominato, dal Patriarca Ecumenico Athenagoras e dal Santo Sinodo, rappresentante permanente presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese (COE) a Ginevra. L’anno seguente, il Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico lo sceglie come vescovo di Meloa. La sua ordinazione episcopale ha luogo a Parigi, nella cattedrale ortodossa di Saint Etienne. L’incarico di rappresentante permanente presso il COE impegna tutto il suo tempo per quasi un quarto di secolo (1959-1984) ed egli stabilisce le proprie regole sempre fedele al Trono Ecumenico adoperandosi per promuovere sempre l’unità dei cristiani. In seguito viene nominato metropolita titolare di Calabria (1965) e, più tardi ancora, metropolita di Silyvria (1977).
Il suo successore al COE, il grande protopresbiteriano Georges Tsetsis, scriveva, tempo fa, in un articolo dedicato al compianto gerarca : “Il metropolita Emilianos si considerava più un missionario e un padre spirituale che un “diplomatico ecclesiastico” ; (…) qualcuno che era pienamente coinvolto per dare un impronta ortodossa ai congressi e agli incontri sul monachesimo o sulla testimonianza della Chiesa nel mondo contemporaneo”.
Andare in pensione (1985) non significò assolutamente per lui diventare inattivo…Al contrario ! Scrisse numerosi libri ed articoli, insegnò in vari Istituti di teologia (Boston e Joensuu in Finlandia) e partecipò a numerosi convegni ed incontri di carattere spirituale ed ecumenico.
Uno dei grandi problemi che spesso sollevava era che la Chiesa Ortodossa non possedeva istituti dove i “metropoliti in pensione” potessero degnamente vivere insieme. Alla fine degli anni ’90, egli decide di lasciare definitivamente Ginevra e divide il proprio tempo fra la Grecia (prima a Preveza poi a Aigion) e l’Italia (monastero di Bose). A Bose, egli si recava spesso nella biblioteca, scriveva articoli e teneva conferenze per i fratelli e le sorelle della Comunità. Amava parlare della vita e soprattutto degli scritti dei Padri della Chiesa. Ad Aigion, egli andava, instancabile, da un paese all’altro, per presiedere la Divina Liturgia e predicare la parola di Dio con il suo inconfondibile ed infervorato stile. A “Agios Charalambos”, la casa dove risiedeva, era come un faro spirituale per i suoi compagni. Era l’esempio di una persona che sapeva usare del proprio tempo in modo utile. Egli crea anche gruppi di scambio su temi spirituali, riceve le confessioni, trova il tempo per riflettere e scrive articoli sulla stampa locale. Su richiesta del vescovo locale, egli partecipa attivamente ai lavori di vari seminari ed incontri tra presbiteri. Anche in questo caso, era considerato un vero padre spirituale, intensamente preso dai problemi dell’epoca e del futuro della Chiesa e della vita in comune.
Tutti coloro che lo hanno conosciuto saranno d’accordo con me nel dire che pur non essendo eccentrico, era per lo meno una persona piena di originalità!