Transfiguration du Seigneur


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5-6 août 2013    
Homélie d'ENZO BIANCHI
Savons-nous lire et discerner les dons de Dieu? Même si nous sommes opprimés par le sommeil en raison du labeur de la charité, savons-nous rester éveillés pour discerner la gloire du Seigneur dans nos pauvres vies?

   Bose, 5-6 août 2013
Homélie d'ENZO BIANCHI

  Lc 9,28-36 

toutes les homélies du prieur ENZO BIANCHI   

Profession monastique définitive
de fr. FABIO BAGGIO

Écouter l'homélie:

 

TEXTE ORIGINAL ITALIEN
DE L'HOMÉLIE DU PRIEUR DE BOSE

 

Fratelli e sorelle, amici e ospiti,

ancora una volta siamo invitati ad accogliere i doni del Signore: il dono di questa festa della trasfigurazione, che è una profezia per tutti noi; il dono di un fratello, un nuovo fratello per la nostra koinonía; il dono del nostro vivere in comunione che questa notte viene da noi gustato in modo evidente più che mai (cf. Sal 133). La nostra vita è costantemente colmata da doni del Signore, anzi, da doni che ci sorprendono, perché ciò che noi non meritiamo, ciò per cui noi non lavoriamo, ciò che per noi è inatteso, giunge a noi dal Signore e dà senso a ogni nostra fatica. Fatica del vivere, fatiche diverse, ma quando si è alla fine della vita e si guarda indietro, si capisce che c’è stato alla fin fine una sola fatica: “la fatica della carità”, kópos tês agápes (1Ts 1,3), come la chiama Paolo, fatica dell’amare. Tutte le altre fatiche si dissolvono, tutte le altre fatiche cessano, la fatica dell’amare ci accompagna fino alla morte.

Ma noi sappiamo leggere e discernere i doni di Dio, sappiamo in questo nostro quotidiano essere vigilanti, svegli, per riconoscere come Dio viene a noi con i suoi doni? Anche se oppressi dal sonno per la fatica della carità, sappiamo restare svegli per vedere la gloria del Signore nelle nostre povere vite? Noi dobbiamo farci queste domande, soprattutto in questa notte che è sacramentalmente un passaggio del Signore in mezzo a noi. Per questo dobbiamo invocare lo Spirito santo perché scenda nei nostri cuori e predisponga ciò che noi non sappiamo neppure preparare in vista dell’accoglienza dei doni che il Signore ci fa questa notte, tra i quali ci ha già fatto il dono della sua Parola che abbiamo ascoltato e che ora cerchiamo di meditare nel nostro cuore.