Message de Bartholomée Ier, Patriarche œcuménique
XVIIIe Colloque œcuménique international
In molti modi, la vostra vita monastica dimostra l’ardente amore e la comprensione di monaci e monache nel corso dei secoli, dagli antichi padri e madri del deserto
DU MESSAGE DU PATRIARCHE BARTHOLOMÉE
AUX PARTICIPANTS DU COLLOQUE
Amati membri della Comunità di Bose,
Relatori e partecipanti radunati per il Convegno,
È con grande piacere e sincera soddisfazione che rispondiamo al cortese invito del Priore della vostra santa Comunità di fratelli e sorelle, organizzatori del raduno internazionale, di rivolgere un messaggio in occasione del Convegno intitolato “Comunione e solitudine nella tradizione ortodossa” che dovrà essere presentato ufficialmente da Sua Eminenza il Metropolita Kallistos, in qualità di nostro formale rappresentante in questa assemblea foriera di buoni auspici.
Poiché siete una comunità che è monastica nella sua natura ed ecumenica nel cuore, riconosciamo che i due elementi che saranno discussi in questo convegno annuale sono allo stesso tempo le vostre esperienze e aspettative, nella misura in cui conducete una vita di fraternità e di preghiera. In molti modi, la vostra vita monastica dimostra l’ardente amore e la comprensione di monaci e monache nel corso dei secoli, dagli antichi padri e madri del deserto, ai cenobiti e agli eremiti di professione della Chiesa indivisa del primo Millennio, fino ai priorati e ai conventi che travalicano i confini confessionali nei nostri giorni.
Inoltre, il vostro inestimabile contributo monastico nella nostra epoca e nel nostro mondo travagliato riflette la definizione data del monaco, nel quarto secolo, da Evagrio Pontico, come un essere “separato da tutti, mentre è compartecipe di tutti” (Sulla preghiera, c. 124) e realizza l’esortazione espressa nel sesto secolo da Barsanufio e Giovanni a essere “con gli altri come non essendo insieme a loro” (Lettera 173). La solitudine e il silenzio, infatti, in ultima analisi ci insegnano il giusto modo di relazionarci e di essere in comunione con gli altri.
Quest’anno il convegno della vostra Comunità sulla spiritualità ortodossa si raduna in meditazione e riflessione senza una persona che era un partecipante regolare e una presenza orante in mezzo a voi, il defunto Dom André Louf (1929-2010), un presbitero e abate trappista, uno studioso e autore monastico, così come un cuore ecumenico e gentile. Eterna sia la sua memoria!
Amici diletti, dal caldo abbraccio del Patriarcato Ecumenico estendiamo a tutti voi le nostre fervide preghiere e, con tutto il cuore, i nostri auguri per un convegno riuscito e memorabile.
Bartolomeo I,
patriarca di Costantinopoli