Message de Volodymyr, Métrolopite de Kiev
TRADUCTION ITALIENNE
DU MESSAGE DU MÉROPOLITE VOLODYMYR
AUX PARTICIPANTS DU COLLOQUE
agli organizzatori e partecipanti
del xviii convegno ecumenico internazionale
di spiritualità ortodossa
“comunione e solitudine”
Monastero di Bose (Italia), 8-11 settembre 2010
Amatissimi in Cristo fratelli e sorelle!
A nome della Chiesa ortodossa ucraina rivolgo a voi tutti il saluto nel giorno inaugurale dei lavori del convegno “Comunione e solitudine”.
L’attività scientifica ed evangelizzatrice del monastero di Bose è ben conosciuta sia nella Chiesa cattolica sia nelle Chiese ortodosse. Lo sforzo dei monaci di Bose, sotto la guida del loro priore padre Enzo Bianchi, di cogliere in profondità la tradizione cristiana orientale e farla conoscere in tutta la sua ricchezza al mondo occidentale contemporaneo costituisce un contributo importante per il dialogo teologico tra le nostre chiese. Un aspetto particolare di questa feconda comunione di studio e conoscenza tra i rappresentanti dell’oriente e dell’occidente cristiano sono i tradizionali convegni internazionali dedicati alla spiritualità ortodossa, che il monastero organizza in stretta collaborazione con le diverse Chiese ortodosse.
Il tema della presente conferenza, “Comunione e solitudine”, è straordinariamente profonda, forse addirittura inesauribile. La comunione è un aspetto inseparabile dell’essere della persona umana, che implica l’apertura verso l’altro. Nel contesto biblico, la nostra comunione gli uni con gli altri è un passo verso la comunione con Dio. Il santo apostolo Giovanni il Teologo parla della missione apostolica come dell’accoglienza in quella comunione che è il mistero della partecipazione alla vita divina: “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta”(1Gv 1,3-4) ? così parla il discepolo amato di Cristo. E tuttavia lui stesso osserva che questa comunione di grazia gli uni con gli altri è possibile solo se noi camminiamo nella luce, proprio come anche il Signore è nella luce (1Gv 1,7). Così si ristabilisce il legame tra il tentativo di aprirsi alla comunione e la purificazione del cuore necessaria affinché questa comunione sia perfetta. Così si manifesta la necessità di sradicare il peccato dal proprio cuore, la necessità della lotta spirituale, che si combatte nel segreto della solitudine. Tra questi due poli ? comunione e solitudine ? si stende anche la via regale della vita in Cristo.
Il programma dei lavori del convegno di quest’anno, come sempre, è molto denso. Sono persuaso che nel corso delle relazioni e dei dibattiti, i partecipanti del forum saranno in grado di sviscerare i diversi aspetti di questo tema straordinariamente complesso.
Auguro a tutti i partecipanti del convegno un lavoro ricco di risultati nell’approfondimento della tradizione della Chiesa d’oriente. Spero che il dialogo teologico nel quadro del convegno sia costruttivo e fecondo.
+ VOLODYMYR
Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina