Message du métropolite Philarète
de spiritualité orthodoxe
Bose, mercredi 7 - samedi 10 septembre 2011
en collaboration avec les Églises orthodoxes
en langue italienne
Indirizzo di saluto ai partecipanti del XIX simposio internazionale
di spiritualità ortodossa
“La Parola di Dio nella vita spirituale”
Monastero di Bose, 7-10 settembre 2011
Reverendissimo e stimatissimo padre Enzo Bianchi!
Cari fratelli e sorelle!
Rivolgo di cuore il mio saluto a tutti voi nei giorni del lavoro del convegno, che ancora una volta ha raccolto esponenti delle tradizioni cristiane d’oriente e d’occidente in questo stupendo e accogliente sito ai piedi delle Alpi.
Ringrazio gli organizzatori di questo Forum per il pluriennale impegno nello studio della tradizione ortodossa. È per noi una gioia poterla testimoniare, e con questo stesso comprenderla più in profondità, dinanzi ad amici attenti e studiosi scrupolosi, di cui il vostro monastero è così ricco. Ringrazio anche per i temi che ci sono offerti per una riflessione orante. Nella loro semplicità, essi indirizzano in profondità ai nodi essenziali della spiritualità cristiana.
In questi giorni, oggetto della riflessione sarà la Parola di Dio: come essa trasfiguri la nostra vita, ci rende partecipi della gioia perfetta di Dio (cf. Gv 15,11).
Leggendo e penetrando il senso della Scrittura, noi avanziamo in due direzioni. Da un lato, desideriamo che la Parola di Dio, illuminando la nostra mente e il cuore, sia ogni volta attuata nell’oggi, doni a ogni uomo la speranza nella misericordia, nella conoscenza e nell’amore di Dio.
D’altro lato, noi ricordiamo le parole dell’apostolo Paolo: “Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” (Gal 1,8). L’apostolo ci invita dunque a un’attenta custodia di quel che è stato trasmesso, a non lasciar penetrare nel nostro annuncio nulla estraneo allo spirito dell’Evangelo.
Queste due forze – la tensione al futuro e l’attenta custodia del senso della Scrittura – ci conducono alla sobrietà, all’attenzione, che eliminano il vano fantasticare della mente. Come scrisse nel XIX secolo il santo asceta e vescovo Ignatij (Brjan?aninov), “nella lettura del Vangelo non cercare consolazioni, non cercare esaltazioni, non cercare idee brillanti: cerca di vedere la verità santa senza macchia”. Questa Santa Verità è lo stesso Cristo.
Per questo la lettura della Bibbia è di essenziale importanza per la vita spirituale. Infatti, noi chiamiamo Parola di Dio sia la Sacra Scrittura, che ci allatta come una madre (Lc 11,27-28), sia il Logos eterno, il Figlio di Dio, che ci ha chiamato all’essere (Gen 1,1-3), e si è incarnato “per noi uomini e per la nostra salvezza”.
Mi permetto di ricordare a quest’onorabile pubblico le parole del canto liturgico che risuona in chiesa nel momento della veglia pasquale subito dopo la lettura dell’Evangelo. “Avendo veduto la Resurrezione di Cristo, adoriamo il santo Signore Gesù”, proclama il popolo di Dio, guardando all’Evangelo, levato in alto dal diacono perché tutti lo vedano. proprio con questo gesto il cuore del credente testimona: ciò che ho udito e che ora si è compiuto è veramente il Cristo risorto, presente in mezzo a noi qui nella Chiesa.
In tal modo, la Parola di Dio non è solo un’importante fonte di conoscenze, un utile strumento per i cristiani. Essa è proprio quel fine, il cui compimento e adempimento ci rende discepoli di Cristo, figli e figlie della luce. Come ha detto lo stesso sant’Ignatij (Brjan?aninov), l’Evangelo “è il libro della vita, e bisogna leggerlo con la vita”.
In questo senso, i migliori lettori della Sacra Scrittura sono i santi. La loro vita è l’unità, da un lato, di quella “grazia e verità” (Gv 1,14), manifestate agli apostoli nell’incarnazione, e d’altra parte del compimento escatologico, in cui lo Spirito santo ci insegnerà e ci ricorderà ogni cosa (cf. Gv 14,26).
Che gli sforzi di tutti i partecipanti della conferenza diano il loro contributo, affinché la Scrittura viva nelle nostre azioni, affinché noi diventiamo parte della storia della salvezza e il Signore sia glorificato sempre più nei cuori degli uomini.
Concedetemi in conclusione di esprimere la convinzione della fecondità di questi giorni di ascolto, e anche di augurare a tutti gioia spirituale, una rinnovata sapienza e l’acquisizione di nuovi amici in Cristo.
Con benedizione
+ FILARET, Esarca patriarcale di tutta la Bielorussia