Uma esperança para todos
Forte di questa comprensione del mistero dell’incarnazione, così cantava la festività del Natale un inno cristiano del IV secolo:
“Mentre la notte fonda
buia e tranquilla
avvolgeva con il suo silenzio valli e colline
il Figlio di Dio nacque da una vergine
e obbediente alla volontà del Padre
iniziò la sua vita di uomo sulla terra”.
L’inizio di una vita di uomo sulla terra: forse è proprio per questa sua estrema semplicità che il messaggio del Natale è così universale. E’ infatti un messaggio semplice, alla portata di tutti, a cominciare dai poveri pastori di Betlemme, eppure è annuncio di un mistero grande, perché quel figlio d’uomo che nasce trascorrerà in modo assai ordinario la maggior parte della sua vita: passerà in mezzo agli altri uomini facendo il bene, compirà il miracolo grande della ritrovata comunione con Dio e con gli altri servendosi di segni e prodigi legati ai bisogni essenziali dell’uomo: il pane e il vino moltiplicati, la salute ridata, la natura nuovamente riconciliata con l’uomo, la fraternità ristabilita, la vita riaffermata come più forte della morte. Per questo l’apostolo Paolo dice che la manifestazione di Cristo nel mondo è finalizzata a “insegnarci a vivere in questo mondo” (cf. Tt 2,11-12).