Vangelo del giorno
20 settembre 2024
Gesù annunciava la buona notizia del regno di Dio (v. 1). Gesù non annunciava sé stesso, ma annunciava il regno di Dio, e lo annunciava come buona notizia. Ci crediamo oggi? Molti sono i passi nei vangeli in cui la felicità dell’uomo oggi è posta in relazione al regno di Dio, ma in questo nostro tempo queste parole forse sembrano strane, suonano quasi fuori luogo, per non dire incomprensibili. Molte sono le dinamiche che si incrociano intorno a questa parola del Regno: è futuro o presente? O entrambi? Vi entreranno solo alcuni o tutti? Coincide con una forma storicamente data o è indipendente da essa? È una realtà che il credente può contribuire a realizzare o è puro dono di Dio? E in quale rapporto esso sta con la realtà storica della chiesa? Coincide con essa o la sovrasta? E in quale relazione la realtà del regno di Dio sta con il dono dello Spirito santo? E con la persona di Gesù?
Vangelo della domenica
22 settembre 2024
XXV domenica nell’anno
Marco 9,30-37
di Sabino Chialà
In una logica cristiana, primi si è nella misura in cui, ogni giorno, nelle piccole come nelle grandi cose, ci si fa concretamente servi dei fratelli e delle sorelle. Questo è il vero e autentico primato nella chiesa. Poco oltre Gesù infatti parlerà della tentazione di quei farisei che ambivano ai primi posti. Primo è chi si fa concretamente servo dell’altro, perché il luogo centrale, nella comunità cristiana, appartiene invece al più piccolo.