Vangelo del giorno
8 febbraio 2025
Gesù è attento a tutti e a ciascuno. Vede la stanchezza dei suoi discepoli dopo la loro missione e li invita in disparte, perché possano “riposare un po’” (cf. v. 32). Vede anche la grande folla che li segue. La sua tenerezza, la sua attenzione gli permettono di scorgere il disorientamento di questi uomini e di queste donne, ciò che li abita, ciò che a loro manca. Non hanno direzione, non hanno un pastore che “cammina davanti alle sue pecore” (Gv 10,4). Gesù vede tutto questo e mosso dal suo desiderio di bene per l’umanità, “si mise a insegnare loro molte cose” (v. 34).
Vangelo della domenica
9 febbraio 2025
V domenica nell’anno
Luca 5,1-11 (Is 6,l-2.3-8)
di Luciano Manicardi
L’incontro con il Signore è un’esperienza pasquale, un’esperienza di morte che fa approdare a una nuova vita. O a una nuova fase della vita. Si tratta di un passaggio, di una iniziazione. Così la vocazione-incontro si concretizza in un’esperienza esistenziale di “crisi”. E la crisi, quando evolve positivamente, diviene un cammino di iniziazione, caratterizzata dalla separazione da una condizione in cui si era installati che evolve verso un nuovo assetto esistenziale.