20 novembre 2024
I due servi“fedeli in cosa minima” (cfr. Lc 19,17),i "buoni-trafficanti" nella parabola, ci insegnano che la capacità di generare vita è possibile sempre nella storia ma è di pochi, un piccolo restotra i “cittadini” (cfr. Lc 19,14). Nel piccolo resto non tutti sono “buoni trafficanti", solo due su tre. È su questo terzo, “l’altro-malvagio” (cfr. Lc 19,20-22) che ci interroghiamo perché Gesù si mostra preoccupato per lui e quindi per noi. Gesù “che è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (cfr. Lc 19,10) domanda: “Perché non hai depositato il mio denaro in banca?”(cfr. Lc 19,23)
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19 novembre 2024
Un mendicante alle porte di Gerico non poteva vedere Gesù, il Figlio di Davide, perché i suoi occhi erano ciechi (cf. Lc 18,35-43); ora un ricco nel bel mezzo della città non riesce a vedere chi è Gesù, il Figlio dell’uomo, pur avendo occhi capaci di vedere.
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18 novembre 2024
C’è un parlare chiaro di Gesù che agli orecchi dei suoi discepoli rimane oscuro, c’è un non vedere di un cieco che diventa esperienza luminosissima. Il vangelo è colmo di paradossi. La sequela di Gesù ha sempre qualcosa che ci disorienta, che svia dall’avvio, che mette in crisi il già noto o ciò che si presume di sapere. È sempre qualcosa di sorprendente, che ha a che fare con un nuovo inizio.
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16 novembre 2024
Il lieto annuncio che queste parole del Vangelo secondo Luca ci fanno è che il Signore è un Dio che si prende cura delle condizioni umane, e che verrà un tempo in cui egli farà giustizia al povero. Sì, il grido dell’oppresso, di colui che soffre ingiustizia non è indifferente al Dio di Israele, al Dio di Gesù di Nazareth, ed è un grido che sale davanti a lui.
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15 novembre 2024
Anche oggi il Vangelo sembra fatto apposta per turbare la nostra tranquillità più che calmare le nostre angosce: tra il diluvio, la pioggia di fuoco e zolfo e, ciliegina sulla torta, gli avvoltoi che si radunano per spolpare i cadaveri il quadro sembra terrificante!
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14 novembre 2024
Di che cosa abbiamo bisogno: di una previsione o di una rivelazione? Che cosa ci aiuta: sapere che sarà per domani o lasciarci sorprendere nell’oggi? Gesù viene consultato: “Quando verrà il regno di Dio?” (v. 20). Gli si chiede una previsione? Forse può rispondere indicando con certezza quando, dove, come? Risposte e previsioni del genere, che potremmo pensare ci aiuterebbero, producono una fede passiva, scontata e prevedibile.
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13 novembre 2024
«Voi», il piccolo gruppo dei discepoli del Signore, la comunità delle beatitudini, alla quale il Maestro ha appena annunciato la possibilità reale dell’insulto, dell’opposizione, dell’incomprensione, della persecuzione, della menzogna, questo stesso «voi» è chiamato ad essere «sale», anzi lo è già: sale che dà sapore, gusto, come condimento invisibile, ma saporoso, come sapienza che, inosservata, informa di sé parole e gesti di senso. Ma quel sale non è fine a se stesso, perché la sua funzione è quella di insaporire i cibi, di perdersi e disperdersi, invisibilmente, affinché gli alimenti che sostengono la vita possano risultare gustosi. Un’invisibilità necessaria, essenziale, un diminuire proprio perché il senso e il sapore crescano, a beneficio di altri.
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12 novembre 2024
Gesù oggi descrive una situazione normale nella società dell’epoca: compito dello schiavo era servire, senza aspettarsi nulla in cambio, niente gli era dovuto. Immagine che può urtarci oggi che predichiamo diritti uguali e universali (?), ma chiara, accessibile e comprensibile per chiunque ai tempi di Gesù. Lo schiavo compie il suo dovere e il padrone non è tenuto a essergli grato. Ma nell’ultimo versetto cambia qualcosa, il riferimento non è più al padrone ma al servo. È a lui che Gesù vuole che rivolgiamo la nostra attenzione.
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11 novembre 2024
Le parole che leggiamo oggi sono pronunciate da Gesù nel vangelo di Matteo due giorni prima della festa di Pasqua e quindi dell’imminenza della sua passione. Sono per questo parole di grande peso, qualcosa che l’evangelista vuole che rimangano nella mente dell’ascoltatore del Vangelo.
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9 novembre 2024
“Fatevi amici con la ricchezza disonesta, perché quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne” (v. 9). Queste parole di Gesù a commento della parabola dell’amministratore astuto ci spiazzano. Suscitano molte domande: come tenere insieme la disponibilità di una ricchezza con l’insegnamento di Gesù che mette in guardia dai pericoli di possedere molti beni, perché di ostacolo per entrare nel regno di Dio? La ricerca di una sicurezza futura può giustificare un comportamento iniquo per conseguirla? E ancora, in cosa consiste la ricchezza “vera” cui allude il Signore?
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8 novembre 2024
C’è della follia nella pagina evangelica! Il proprietario di una grande azienda agricola loda un amministratore che licenzia per la cattiva gestione dei beni. Lo loda per la sua “prudenza”, per la sua “intelligenza pratica” (non per la sua “scaltrezza”), che gli fa intravedere una via di scampo.
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7 novembre 2024
La prima cosa che mi sembra importante è che Gesù ha parole che significano qualcosa anche per il cerchio dei perduti, quello dei più lontani. Gli esclusi e quelli che si sono allontanati lo vanno ad ascoltare interessati, ma lui non si ferma al predicare,ma instaura relazioni e li considera degni di attenzioni particolari. Agli occhi dei religiosi praticanti e dei teologi sembra “strafare” accogliendoli e condividendo la tavola, luogo di comunione, provocando così la loro mormorazione.
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6 novembre 2024
Ormai, l’ora del successo è suonata per Gesù! Infatti, non è solo una folla che va con lui, ma alla lettera “numerose folle”, e il capitolo successivo dirà che attorno a Gesù ci sono proprio tutti: “tutti gli esattori delle tasse e tutti i peccatori” insieme con “i farisei e gli scribi” (Luca 15,1).
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5 novembre 2024
Può sembrare, a volte, che siamo molto interessati al messaggio della parola di Dio. Possiamo forse avere anche un certo entusiasmo. Può anche darsi che siamo abbastanza impegnati in ambito ecclesiale. Ma poi, quando si arriva al momento di dover decidere, quando si affaccia la necessità di una scelta, di tempi, di luoghi, di relazioni, di beni, allora lì può darsi che torniamo indietro.
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