Conclusioni del convegno

VIII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 3–5 giugno 2010
LITURGIA E ARTE
LA SFIDA DELLA CONTEMPORANEITÀ
Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

Albert Gerhards, Universität BonnCONCLUSIONI DEL CONVEGNO
 
1. Il convegno ci ha mostrato che è necessario dare una definizione esatta dei concetti centrali: arte religiosa – arte sacra/cristiana – arte liturgica

arte religiosa – arte non religiosa.
L‘opposto dell‘arte religiosa non è il profano, ma il secolare – la negazione di ogni trascendenza.

arte sacra – arte non sacra
L‘arte sacra tradizionale è andata in crisi. Perciò è nato l‘iconoclasmo nelle chiese moderne. La questione, se si possa continuare con l‘iconografia tradizionale, è aperta. Herbert Falken, pittore e teologo tedesco, scrisse come il suo undicesimo comandamento: „Tu non devi fare arte cristiana.

arte liturgica – arte non liturgica
Sono delle esigenze pratiche da parte della liturgia: il criterio di funzionalità. Un altro criterio è quello del luogo dell‘opera d‘arte nello spazio liturgico.

2. Si deve distinguere fra opere d‘arte fisse e temporanee nelle chiese.

3. Si è coscienti che c‘è un‘analogia fra liturgia e arte a causa delle sue strutture simboliche-sacramentali

4. L‘arte può essere un interrogativo a una liturgia non davvero celebrata.

5. Da qui si pone la questione della bellezza, di cui parlano i documenti ecclesiastici. Di che qualità è una bellezza che include la gloria di Dio e la teologia della croce (H.U. von Balthasar)?

6. Alcuni esempi presentati dimostrano che il dialogo con grandi artisti del nostro tempo aiuta molto a trovare soluzioni convincenti e di prospettive per il futuro.

7. Il presupposto per un dialogo fruttuoso da parte della Chiesa sono una teologia e una spiritualità autentica e una vera ars liturgica come arte primaria.

8. L‘arte contemporanea – permanente o temporanea– può aiutare per una comprensione migliore dell‘arte tradizionale nella chiesa e per una performance migliore della liturgia stessa.

9. Per superare lo iato fra il concetto tradizionale dell‘arte sacra e il concetto del dialogo con l‘arte contemporanea sotto l‘aspetto del religioso bisogna studiare le esperienze di incontri fra chiesa e arte che sono riuscite.

10. Si dovrebbero scambiare le esperienze nelle commissioni diocesane e nazionali per l‘arte sacra e in altre istanze (p.e. i centri del incontro, le facoltà teologiche) per accrescere la sensibilità per la dimensione artistica. Anche un esperimento non riuscito è una occasione per imparare.

Albert Gerhards
Universität Bonn