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Solo nel fuoco si semina il fuoco


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Nel cuore delle cose la Sedakova c'è da sempre: componeva poesie prima imparare a leggere e a scrivere ed è una delle voci più originali della poesia contemporanea russa. Ha inventato, per i suoi componimenti, quello che Michail Epstein ha definito la «metabola», ed è considerata una poetessa metarealista. Il metarealismo mette in comunicazione una molteplicità di realtà mostrando «l'autenticità e l'inevitabilità del miracolo», quello stesso che può essere racchiuso o dischiuso da una formula matematica. E la strada che si contrappone ai «concettualisti», al minimalìsmo di Brodsldj. Là dove in poesia può intravedersi una dichiarazione di poetica (del resto frequentissime), scrive la Sedakova in «Parola»: «E colui che ama sarà riamato. / Chi serve sarà servito-//se non ora, un giorno che verrà. // Meglio per chi si riconosce grato, / e avendo servito, se ne va lieto (...) // Ma tu parola, vestito regale labito della lunga, breve pazienza, /più alto del cielo, più del sole allegro. (...) //solo il cuore dirà tra se medesimo: -Libere siete, e libere sarete / e innanzi a schiavi non risponderete». Convinzione della Sedakova è che «lo spazio toccato dalla poesia si trasforma in qualcosa di diverso (...) nella poesia (...) ciò che è vicino appare più remoto di una qualche galassia, e ciò che è lontano risuona non tanto vicino ma "dal di dentro", e ogni cosa può così trovare corrispondenza nell'altra, senza tener conto del proprio "luogo" prosaico, della propria collocazione Iessicale, materiale, logica, storica». Ol'ga Sedakova ricorda che in russo «cuore» (serdce) e «centro, metà» (seredina) hanno la stessa radice. Ciò che è del cuore, spiega, è centrale, e invoca qui il Dante della Vita nova.

In «Dedica» scrive «Tu ricorda, ti dico, ricorda, / tu ricorda, ti dico e piango; / ; ogni cosa scompare e si muta / e la stessa speranza uccide. //Non v'è oceano che torni nel fiume, / né fiume che risalga alle fonti, né a chi il tempo sia misericorde -// ma ti amo, ti amo come / se tutto questo sia stato e sia».