Volti del silenzio
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Nel suo articolato lavoro l’autore spiega innanzi tutto come il silenzio è essenziale e necessario per chiunque voglia intraprendere un viaggio nella propria interiorità. Lo studioso spagnolo fa quindi un'analisi del silenzio approfondendo la sua semantica, la sua multiformità, le forme di disumanizzazione che sta assumendo fino ai sentimenti di paura da esso suscitati, rilevando come l'uomo moderno sta perdendo "una delle dimensioni proprie e uniche del suo vivere quotidiano".Un capitolo è dedicato alla pedagogia del silenzio nel quale Torralba Roselló constata l'assenza del suo insegnamento "come strumento di comunicazione né come esperienza fondamentale dell'essere umano", gettando anche uno sguardo su come la saggezza orientale considera il silenzio.
Infine l'autore passa in rassegna le forme di espressività umana (la parola, il gesto, il grido, il pianto e il balbettio) e le diverse tipologie di silenzio: epidermico, interiore, ostinato, della pazienza, etico, estetico, imposto, della massa, compassionevole, crudele, creativo, mistico, ascetico, liturgico, del neonato e dei morti ("un silenzio inerte, irriducibilmente indifferente, che apre agli interrogativi più pungenti dell'esistenza umana"). Il tutto con l'aiuto del pensiero di grandi maestri come Agostino, Pascal, Nietzsche, Kierkegaard, Guardini e tanti altri che hanno riflettuto sull'argomento. Affermando che il suo lavoro è "una difesa del silenzio e una rivendicazione del mistero in un tempo dove sembra dare intralcio e disturbo", Francesc Torralba Roselló si augura che esso stimoli una riflessione su di esso e favorisca "il recupero di una consapevolezza sulla sua essenzialità nell'uomo contemporaneo" e lo induca a riscoprirne la pratica per ritrovare più agevolmente la propria identità e vocazione.
TINO COBIANCHI
FRANCESC TORRALBA ROSELLÓ
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