Comunicato stampa iniziale
XVII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
LA LOTTA SPIRITUALE NELLA TRADIZIONE ORTODOSSA
Bose, 9-12 settembre 2009
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
COMUNICATO STAMPA INIZIALE
Presso il Monastero di Bose, dal 9 al 12 settembre 2009 si terrà la XVII edizione del Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa. Organizzato in collaborazione con le Chiese ortodosse, il convegno rappresenta un’importante occasione di confronto su temi essenziali della vita spirituale, dove le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente cristiani intersecano le attese profonde dell’uomo contemporaneo.
Il tema di quest’anno, La lotta spirituale nella tradizione ortodossa, tocca il centro di un problema attualissimo: che cosa impedisce al cuore dell’uomo di amare in libertà? Come vincere i fantasmi che lo abitano e ne condizionano il volere? È questa l’arte della lotta contro i “pensieri malvagi”, come la tradizione definisce quelle immagini, impulsi, inclinazioni negative che turbano la “mente” distraendola dal ricordo di Dio e spingendola al peccato. Ma rileggere oggi la sapienza dei padri significa anche porsi una più radicale domanda, sempre presente al fondo delle trasformazioni della modernità: Che cosa è in radice il peccato? Che cosa rende veramente libera o schiava la coscienza dell’uomo?
Su questi interrogativi si intreccerà il dialogo tra teologi, studiosi e rappresentanti, al più alto livello, delle Chiese Ortodosse, della Chiesa Cattolica, e delle Chiese della Riforma.
Apriranno i lavori la prolusione del priore di Bose, Enzo Bianchi e la relazione del metropolita Filaret di Minsk, esarca patriarcale di Bielorussia e presidente della commissione teologica del Patriarcato di Mosca, che affronteranno i fondamenti biblici e teologici della lotta spirituale, mentre la giornata conclusiva ne metterà in luce la valenza ecumenica e il significato per l’uomo contemporaneo, negli interventi dei metropoliti Georges del Monte Libano, del Patriarcato di Antiochia, e Kallistos di Diokleia, delegato del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I.
Le quattro giornate del convegno intendono così riscoprire e rendere eloquente la pratica della lotta spirituale, come è interpretata dalla tradizione dei padri e come è vissuta oggi nelle Chiese ortodosse, facendone un’occasione di approfondimento e di scambio fraterno.
Particolarmente significativa sul piano ecumenico la presenza delle delegazioni ufficiali delle Chiese d’oriente e d’occidente.
Per la Chiesa Cattolica sono attesi il Cardinale Roger Etchegaray, vice-decano del Collegio cardinalizio, l’arcivescovo Antonio Mennini, nunzio apostolico, rappresentante della Santa Sede presso la Federazione russa, il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e p. Milan Žust, s.j., del medesimo Dicastero vaticano; nel corso dello svolgimento dei lavori interverranno inoltre alcuni vescovi della Conferenza episcopale Piemontese, tra cui il suo segretario, mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea, e mons. Gabriele Mana, vescovo di Biella e ordinario del luogo.
Il Patriarcato di Mosca sarà rappresentato dal vescovo Amvrosij di Gat?ina, rettore dell’Accademia teologica di San Pietroburgo e capo della Delegazione Ufficiale, da p. Dimitrij Ageev e dal dr. Aleksej Dikarev del Dipartimento per le relazioni esterne. Parteciperanno ai lavori del convegno anche il l’arcivescovo Zosima di Elista e Kalmukija, e p. Pavel Velikanov, delegato del Rettore dell’Accademia teologica di Mosca.
Parteciperanno inoltre il vescovo Evlogij di Sumy, l’archimandrita Kirill (Hovorun) e il professor V. Bagrana (Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca), i vescovi Porfirije di Jegar (Chiesa ortodossa serba) e Marc di Neam? (Chiesa ortodossa romena), i metropoliti Grigorij di Veliko Tarnovo e il vescovo Kiprian di Traianopol (Chiesa ortodossa bulgara), l’archimandrita Iakovos (Bizaourtis), igumeno del monastero di Petraki (Chiesa di Grecia), p. Adam (Makaryan, Chiesa apostolica armena), delegato del Catholikos di tutti gli armeni Garechin II, p. Zaccheo Ohanian (Patriarcato armeno di Costantinopoli), il canonico Johathan Goodall (Chiesa d’Inghilterra), rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, il dr. Michel Nseir, delegato del Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra.
Tra i numerosi partecipanti di 21 Paesi diversi sono da segnalare in modo particolare p. Michel Van Parys, p. Hervé Legrand e il prof. Antonio Rigo del Comitato Scientifico, p. André Louf, p. Vassilije Grolimund, p. John Chryssavgis, p. Andrew Louth, p. Georgij Ko?etkov e i proff. Anatolij Krasikov e Alexeij Bodrov di Mosca, il prof. Petros Vassiliadis Decano della Facoltà di Teologia dell’Università di Tessalonica, il prof. Spyridon Kontoyannis dell’Università di Atene, il prof. Nikitas Aliprandis dell’Università di Komotinì, il prof. Gelian M. Prochorov, dell’Accademia delle scienze di San Pietroburgo, il prof. Kostantin Sigov di Kiev, il prof. Vassilis Saroglou di Louvain-la-Neuve, il prof. Hugh Wybrew di Oxford.
Come testimonia la presenza di numerosi monaci e monache, provenienti da monasteri ortodossi (Grecia, Russia, Serbia, Bulgaria, Romania, Monte Sinai, Georgia, Armenia), cattolici e riformati (Belgio, Francia, Italia, Svizzera, Ungheria), e come è nelle intenzioni stesse del progetto scientifico del convegno, i Convegni ecumenici di spiritualità ortodossa desiderano offrire uno spazio di incontro fraterno tra le diverse chiese cristiane, di comunione e condivisione delle loro multiformi tradizioni spirituali.