Lavori del 1 giugno 2019
Monastero di Bose
Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – Cei
Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
XVII CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE
L'ALTARE
Recenti acquisizioni, nuove problematiche
BOSE, 30 maggio - 1 giugno 2019
«Altare è mettere in relazione. Per questo la sua concezione è un gesto architettonico»: così ha esordito l'architetto Jean-Marie Duthilleul, autore di molti adeguamenti liturgici in Francia tra i quali quello di Notre-Dame e di diverse chiese nuove tra le quali particolarmente nota è St. Francois Molitor di Parigi.
La sua relazione è stata accompagnata dal commento del Prof. Gilles Drouin dell'Institut Superieur de Liturgie di Parigi, che ha posto in rilievo come vada rispettato il genius loci della chiesa: l'altare va pensato in relazione agli altri poli e soprattutto lo spazio nel suo complesso va inteso come capace di ospitare un'assemblea aperta al dialogo al proprio interno. Da tali premesse hanno preso avvio gli interventi di Duthuilleul, la cui manifestazione più matura è la chiesa di St. Francois Molitor: su un lotto rettangolare, presenta una parete di fondo trasparente su un giardino che evoca l'Eden ritrovato grazie alla salvezza. La croce campeggia sulla vetrata mentre i poli liturgici si allineano su un asse centrale ai due lati del quale l'assemblea trova disposizioni avvolgenti. In questo modo l'assemblea è presente a se stessa e la partecipazione attiva ne consegue in modo naturale.
Il Prof. Ignacio Vicens, docente a Madrid e al Politecnico di Milano, ha presentato il progetto realizzato per le celebrazioni presiedute da Benedetto XVI nella Giornata Mondiale della Gioventù svolta a Madrid nel 2011. Per il momento dell'accoglienza fu realizzato un palco in Plaza Cibeles davanti al palazzo del Comune: per distaccarsi dall'architettura storicistica di questo si è scelto di sormontarlo con un lungo baldacchino ricurvo e di colore bianco per distinguersi dall'intorno. Per la veglia e la Messa conclusiva, per oltre un milione di persone, un altro palco lungo 250 metri è stato allestito nell'aeroporto di Cuatro Vientos. Sul palco, un lungo telo bianco sul quale erano proiettate immagini e luci faceva da fondale, e la posizione dell'altare era segnata da una scultura conformata ad albero. Sono strutture effimere, ma restano nel ricordo dei partecipanti e la loro funzione è di evidenziare una compresenza: quella del Santo Padre col grande popolo di giovani, che i tali occasioni si sentono quanto mai partecipi dell'universalità della Chiesa.
L'ultima presentazione ha riguardato Villa Serena, ricovero per anziani in Spoltore (Pescara), in cui risalta l'intervento dell'artista Ettore Spalletti. Il pittore qui ha giocato sull'intensità dell'azzurro realizzato tramite la miscelazione di polveri che conferiscono al colore capacità di attivare molteplici riflessi. «Ho voluto dare nuovo colore al colore» ha commentato Spalletti. Perché il colore è come un grande paesaggio: «Ti porta lontano e quando ci sei dentro non sai dove potrai arrivare».
Nel concludere l'incontro, Enzo Bianchi ha annunciato che il prossimo Convegno liturgico avrà luogo dal 28 al 30 maggio 2020.