Progetto e Comitato scientifico
VII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 4–6 giugno 2009
CHIESA E CITTÀ
Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana
PROGETTO E COMITATO SCIENTIFICO
La Chiesa è nata ed è cresciuta nella città, così da essere la Chiesa di una città. Ne è a tal punto legata che ogni Chiesa locale ha da sempre portato il nome della città nella quale i cristiani si riunivano in assemblea: la Chiesa di Dio che è in Gerusalemme, in Corinto, in Roma … Anche quando il cristianesimo si è progressivamente esteso nei villaggi, nelle campagne e sulle montagne da un estremo all’altro della terra, non vi è mai stata una Chiesa senza la sua città di origine. All’inizio del terzo millennio il dialogo tra Chiesa e città, forma fondamentale del rapporto tra Chiesa e società, sta mutando, diventa sempre più intenso e pare destinato a farsi più complesso e differenziato rispetto al passato. La popolazione delle città aumenta progressivamente in tutto il mondo in forme diversificate da continente a continente. Le città vengono stabilmente popolate da nuovi cittadini che arrivano da altre aree dello stesso Paese, e non solo, sospinti dalla povertà. Soprattutto in Europa, altri uomini e donne arrivano da lontano e si insediano più o meno stabilmente, formando grappoli di comunità multiformi.
La Chiesa condivide così le sorti di chi accoglie nelle periferie e nei centri abbandonati delle città, si identifica con i nuovi cittadini che arrivano spinti dal bisogno di pane e di casa, riconoscendosi in tutti coloro che si muovono toccando le città del mondo per lavoro, studio, turismo. Si tratta di una sfida che si può esprimere con due semplici domande: la città futura è forse destinata a vedere il trionfo di una vita sociale talmente secolarizzata da divenire una matassa informe di proposte religiose indifferenziate? Come annunciare, celebrare, vivere da cristiani nelle città o nelle metropoli disseminate sulla faccia della terra? Anche e soprattutto nelle città la Chiesa percepisce grandi trasformazioni in atto, scopre la pluralità delle comunità e delle religioni, rendendosi conto di cosa significa vivere un mutamento che è insieme globale e locale. Oggi la Chiesa è dunque chiamata a non subire il cambiamento in atto, ma a interpretarlo, accompagnarlo, valutarlo criticamente, anche sollecitando alla riflessione e all’azione intelligente l’autorità politica e le realtà culturali.
È questo contesto sociale ed ecclesiale a fare da sfondo e da orizzonte al VII Convegno liturgico internazionale di Bose che affronterà dal punto di vista sociologico, filosofico, storico, liturgico, teologico, architettonico e urbanistico il tema Chiesa e città. Le chiese sono metafora della presenza della Chiesa di Dio nella città degli uomini, in quanto la Chiesa si rende pubblica e si rappresenta nelle sue chiese, che sono forma alta e altra di linguaggio. Disseminate nel tessuto urbano, nelle piazze o lungo le strade, le chiese sono l’immagine al tempo stesso della prossimità e dell’alterità di ciò di cui sono segno. Più sono luoghi di bellezza, più testimoniano un ethos che ispira e plasma relazioni belle e legami umani buoni. Esse rivelano lo stile della presenza dei cristiani nella società che è sempre vicinanza nella differenza e presenza nella diaconia. La facciata di una chiesa è il volto della Chiesa, che nella prossimità agli uomini dice accoglienza, dono gratuito, condivisione e consolazione.
Se sono questo, le chiese sono il sacramento della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Ogni uomo, credente o non credente, potrà riconoscere con la liturgia: Locus iste a Deo factus est, inaestimabile sacramentum (4Esd 8,21), “questo luogo è stato fatto da Dio, è sacramento che supera ogni valore”.
Questi gli interrogativi che saranno alla base della riflessione del convegno: come celebrare oggi nelle città così ricche di novità? Come progettare nuove chiese nelle città intensamente segnate dalla mobilità, dalla multiculturalità e dalla compresenza di molteplici confessioni e religioni? Come utilizzare al meglio, rispondendo alle sfide di oggi, il patrimonio di chiese e di insediamenti ecclesiali ereditati dalla storia? Quali opportunità esse offrono per l’uso pastorale e culturale delle chiese nei centri storici? Quali chiese conservano ancora e addirittura aumentano il loro significato nei centri storici europei? Quale può essere il ruolo delle cattedrali nelle antiche città? Cosa significa progettare, costruire e celebrare in Paesi e città in cui i cristiani sono minoranza? Cercare risposte semplici e serie a questi difficili interrogativi è già progettare e costruire chiese e con esse edificare la Chiesa di Dio in mezzo alla Città degli uomini.
Comitato scientifico: ENZO BIANCHI (Bose), STEFANO RUSSO (Roma), GOFFREDO BOSELLI (Bose), FRÉDÉRIC DEBUYST (Louvain-la-Neuve), PAUL DE CLERCK (Paris - Brussel), ALBERT GERHARDS (Bonn), ANGELO LAMERI (Roma), KEITH PECKLERS (New York - Roma), GIANCARLO SANTI (Milano).