Intervento del Cardinale Achille Silvestrini
XVIII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
COMUNIONE E SOLITUDINE NELLA TRADIZIONE ORTODOSSA
Bose, 8-11 settembre 2010
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
INTERVENTO DEL CARDINALE ACHILLE SILVESTRINI
Bose, 11 settembre 2010
Da anni i Convegni ecumenici di spiritualità ortodossa sono diventati un luogo di incontro tra le chiese d'oriente e quella d'occidente. Qui vescovi, presbiteri, monaci e monache si incontrano nel nome di Cristo Gesù. È lui che sta in mezzo a noi per lo scambio dei doni. I doni che scambiamo tra noi sono doni ricevuti da Dio nostro Padre, non sono nostri. Questi doni li riceviamo gli uni per gli altri. In altre parole: ormai non possiamo più considerarli gelosamente come un possesso esclusivo della nostra propria tradizione spirituale. Un dono di Dio non condiviso con gli altri cristiani inaridisce.
È proprio quello che ci offre anche questo XVIII Convegno di Bose su "comunione e solitudine". Viviamo una comunione nello Spirito Santo imparando gli uni dagli altri, ringraziando il Signore per i doni che lui ha fatto e fa alle chiese di Dio per la sua gloria.
La vita consacrata, come ogni vita cristiana comporta una necessaria solitudine. Per tanta gente, anziana e giovane, la solitudine è oggi una sofferenza. Sarebbe bene non dimenticare questa sofferenza dell'uomo che non trova più senso nella vita, perchè ha l'impressione di non essere più utile e amabile per nessuno.
Qui noi cristiani siamo chiamati a mostrare concretamente che la solitudine può maturare in una presenza di Dio Padre nel suo Figlio, una presenza che ci apre alla vita condivisa nelle nostre chiese, nelle nostre comunità religiose, nelle nostre famiglie. Grazie alla comunità di Bose di offrirci un esempio di solitudine e comunione.
Achille card. Silvestrini,
Prefetto emerito della congregazione per le Chiese Orientali