Ringraziamenti finali di Enzo Bianchi
XVIII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
COMUNIONE E SOLITUDINE NELLA TRADIZIONE ORTODOSSA
Bose, 8-11 settembre 2010
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
Bose, 11 settembre 2010
Le mie parole vogliono essere soltanto un ringraziamento al Signore, che davvero fa sentire la sua presenza in mezzo a noi dandoci la possibilità dell’incontro, di comunicare insieme e tendere a una comunione sempre più grande. È veramente il Signore che rende possibile questo, e non lo dico semplicemente per manifestare una umiltà, ma noi siamo convinti che solo Lui può operare in noi ciò che noi non siamo in grado di operare. A noi è chiesto soltanto di predisporre noi stessi, predisporre degli spazi, delle occasioni alla sua azione, ed è proprio quello che vogliono essere questi nostri Convegni. Noi non siamo protagonisti di nulla, continuiamo a invocare lo Spirito perché renda il Signore presente in mezzo a noi, perché ci porti a quella comunione per la quale il Signore Gesù ha pregato e che ha voluto per i suoi discepoli. Noi possiamo davvero solo predisporre uno spazio ed è lo Spirito che produce in noi il volere e l’operare, è lo Spirito Santo che porta a termine ogni suo lavoro in noi. Ecco perché il nostro è un ringraziamento intenso, convinto e lo esprimeremo soprattutto nella preghiera che insieme faremo tra breve nella nostra chiesa.
Un ringraziamento ancora al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeos I e al Metropolita delegato Kallistos di Diokleias, che oggi compie settantasei anni e siamo contenti di celebrare quest’anniversario insieme con lui, in una grande comunione, e noi speriamo che il Signore gli doni salute, gli conceda giorni, perché gli anni di noi uomini sono settanta, ottanta se abbiamo le forze, ma possono essere molto di più con la forza del Signore…
Un ringraziamento al Patriarca di Mosca Kirill I e ai membri della delegazione guidata dal Vescovo Feognost di Sergiev Posad, e inoltre ai vescovi Nazarij di Vyborg, Feofilakt di Brjanskv e Sevsk, Volodimir di Robyn’ki e Stefan di Turov e Mozyrsk.
Le Chiese ortodosse da sempre danno il patrocinio a questi nostri convegni e noi vogliamo che i nostri convegni siano realizzati in comunione con loro e a servizio di tutte le Chiese ortodosse, che sentiamo davvero quali chiese sorelle.
Un ringraziamento alle Chiese che hanno inviato i loro rappresentanti, i messaggi di partecipazione fraterna – quest’anno particolarmente numerosi –, i molti vescovi che hanno partecipato al convegno, ci hanno visitato e sono ancora tra di noi oggi, come il Card. Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali, l’Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitati per i congressi eucaristici Internazionali e il Vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e gli altri che in questi giorni avete visto in mezzo a noi.
Un ringraziamento ai relatori che ci hanno offerto interventi di grande qualità spirituale e forte passione intellettuale, e che hanno saputo tener viva l’attenzione della nostra assemblea di ben oltre duecentoventi persone.
Anche un ringraziamento ai membri del comitato scientifico ma tra i quali ricordo particolarmente p. Michel van Parys che da sempre è vicino non solo a questi convegni ma alla comunità e a me personalmente, con la sua sapienza e il suo discernimento.
Ai monaci e alle monache dei monasteri di oriente e d’occidente con cui viviamo una comunione sincera nell’unica perseveranza dietro al Signore. A loro va il nostro grazie particolare, vediamo che di anno in anno cresce il loro numero, quest’anno erano oltre sessanta, e noi siamo particolarmente contenti di questa solidarietà. Il monachesimo, lo sapete, in occidente non ha buoni giorni, per il monachesimo sono giorni sono un po’ cattivi. Ovunque c’è un’astenia del monachesimo, questo non avviene presso le chiese ortodosse, e anzi il monachesimo mostra una grande vitalità. Noi contiamo davvero su questa solidarietà, su questa fraternità dei monaci ortodossi e vogliamo che nello scambio di doni sia possibile una primavera per il monachesimo anche in occidente.
Un ringraziamento anche agli interpreti, che erano numerosi quest’anno. Un ringraziamento al tecnico di sala Gianpaolo Rampoldi, agli amici che fedelmente ritornano, fanno conoscere e accompagnano con la preghiera i nostri convegni e a tutti voi partecipanti di questi giorni, di questa condivisione delle cose che ci stanno a cuore che sono le cose di Dio, non sono le nostre cose.
Noi osiamo dire con audacia nella speranza cristiana un arrivederci, se il Signore vorrà il prossimo anno negli stessi giorni, dal 7 al 10 settembre 2011 cercheremo ancora di vivere questo convegno e c’è già un primo suggerimento per il tema da affrontare, ma accoglieremo volentieri da voi altre indicazioni. Potete scriverci, o eventualmente prima di partire trasmettere le vostre proposte ai fratelli e alle sorelle della comunità. Un argomento possibile è La Parola di Dio nella vita spirituale e nella vita della chiesa. È un tema che ci è stato proposto da alcune comunità monastiche ortodosse e anche da qualche vescovo ortodosso presente in mezzo a noi, ma volentieri faremo discernimento anche con la preghiera e l’aiuto del Signore.
A voi tutti rivolgo una domanda, chiedo la vostra intercessione, la vostra preghiera per noi; veramente siamo una piccola realtà, vogliamo essere alla sequela del Signore e a servizio delle chiese, nient’altro. Io dico sempre ai miei fratelli e alle mie sorelle: non pretendiamo di dare testimonianza, chiediamo solo al Signore che ci permetta di seguirlo senza dare scandalo a nessuno. Pregate anche voi per questo, e questo ci basta per ritrovarci poi un giorno insieme nella grande comunione con il Signore.
ENZO BIANCHI
Priore di Bose