Sintesi dei lavori di mercoledì 4 settembre 2013
XXI Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
LE ETÀ DELLA VITA SPIRITUALE
Bose, 4-7 settembre 2013
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
SINTESI DEI LAVORI DI MERCOLEDÌ 4 SETTEMBRE 2013
La prima sessione del XXI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, dedicato quest’anno a Le età della vita spirituale, ha preso avvio con la prolusione di fr. ENZO BIANCHI, Priore del Monastero di Bose, che introducendo i lavori di quest’edizione ha tra l’altro citato il celebre libro di Pavel Evdokimov che ne ha ispirato il tema. Nel rivolgere saluti alle delegazioni delle chiese presenti, ha ricordato in particolare le Chiese di Alessandria e di Antiochia, in quest’ora per loro così difficile. Si è quindi data lettura di alcuni messaggi augurali rivolti dai capi delle chiese ai partecipanti al convegno: il messaggio del patriarca ecumenico Bartholomeos I, quello del metropolita Ilarion a nome di Sua Santità il patriarca di Mosca Kirill I e quello inviato dal card. Tarcisio Bertone a nome di Sua Santità papa Francesco.
In seguito il vescovo ausiliare di Buenos Aires IOSIF DI PATARA, in una relazione su Vita spirituale e unità dei cristiani, ha mostrato come quest’ultima sia un processo che attiene necessariamente alla maturazione spirituale dei cristiani stessi, come a quella delle istituzioni di cui fanno parte.
Il secondo relatore, il prof. MICHAIL ŽELTOV dell’Università Ortodossa San Tichon di Mosca, ha invece proposto una riflessione focalizzata sul battesimo quale fonte della vita in Cristo, sacramento che, realizzando la morte al peccato e la nuova nascita del credente, lo integra nella Chiesa, aprendogli una prospettiva di vita propriamente cristiana.
La seduta pomeridiana è stata aperta dal saluto di monsignor Gabriele Mana, vescovo di Biella e ordinario del luogo, cui sono seguiti il messaggio del metropolita Filaret di Minsk, letto dal vescovo Stefan di Gomel’, e quello del Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese Olaf Fikse Tveit, letto dal delegato Michel Nseir.
Nella prima relazione del pomeriggio, il biblista ANDREJ DESNICKIJ di Mosca, rifacendosi alla Vita di Mosè di Gregorio di Nissa, ha offerto un’interpretazione biblico-patristica della vita del profeta come cammino esemplare di purificazione per l’uomo che è alla ricerca di Dio in un movimento continuo e senza limite.
Il successivo contributo ha visto il prof. PETROS VASSILIADIS, docente di Nuovo Testamento a Tessalonica, tentare una lettura sintetica del sostrato biblico della spiritualità cristiana, lettura che a partire dalla pericope di Efesini 4,7-13, riassunto degli stadi di maturità spirituale secondo una prospettiva ecclesiologica, lo ha condotto ad alcune dibattute affermazioni sulla nascita e sullo sviluppo del monachesimo.
L’analisi della dottrina dell’infinito progresso spirituale così caratteristica del pensiero di Gregorio di Nissa, e in particolare dell’espressione “di inizio in inizio”, tratta dall’Omelia 6 sul Cantico dei Cantici, è stata affidata alla competenza dell’autorevole patrologo ANDREW LOUTH di Durham, che concludeva il suo intervento descrivendo la vita spirituale come incessante rinnovarsi del contatto con Dio, Inizio e Principio di tutto ciò che è autentico e buono: creazione, redenzione e divinizzazione.
L’intenso programma non ha penalizzato il confronto che ha trovato spazio sia a mezzogiorno che alla sera, prima che i partecipanti si raccogliessero in chiesa per celebrare l’ufficio con la comunità.