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6 agosto

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Tempera all’uovo su tavola lignea telata e gessata cm 32x40 - stile etiopico
LE ICONE DI BOSE, Trasfigurazione di Gesù

Trasfigurazione del Signore

O Cristo, parola di vita

 

Nel Cristo trasfigurato è rivelata all'uomo la sua vocazione alla divinizzazione, e all'intero creato il suo destino di comunione con Dio nel Regno che ormai è vicinissimo.
Tutte le chiese d'oriente e d'occidente celebrano il 6 di agosto la festa della Trasfigurazione del Signore. Introdotta forse in Armenia all'inizio del IV secolo per cristianizzare una festa pagana della dea Afrodite, o più probabilmente nell'area siriaca alla fine del secolo successivo, la Trasfigurazione fu celebrata in principio per ricordare la dedicazione di una chiesa sorta sul monte Tabor.
Dall'oriente la festa della Trasfigurazione passò presto alla chiesa bizantina, dove prese il nome di «Metamorfosi del Salvatore». In occidente essa fu conosciuta dapprima nella Spagna mozarabica, per poi essere introdotta da Pietro il Venerabile nella liturgia cluniacense. Da Cluny e attraverso il monachesimo, dove fu profondamente valorizzata, essa trovò una collocazione stabile nella liturgia della chiesa occidentale soltanto con l'edizione del Messale Romano del 1570.
La festa odierna ricorda l'episodio biblico nel quale Gesù fu trasfigurato davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni e mostrò loro la sua gloria mentre conversava con Mosè ed Elia. Con essa la chiesa ricorda il compimento in Cristo di tutte le Scritture, personificate da Mosè ed Elia, e invita il credente a discernere le energie nascoste della resurrezione del Signore che già operano nella storia.
Nel Cristo trasfigurato, inoltre, è rivelata all'uomo la sua vocazione alla divinizzazione, e all'intero creato il suo destino di comunione con Dio nel Regno che ormai è vicinissimo.
A partire dall'anno 2000, su proposta del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartholomeos I, la festa della Trasfigurazione è divenuta un giorno di particolare intercessione per l'unità dei cristiani.


TRACCE DI LETTURA

Vi sono momenti benedetti oppure tragici in cui riusciamo a vedere qualcuno come rivelatoci  in una luce con un profondità e una bellezza tali che noi non avevamo mai immaginato prima. Questo succede quando i nostri occhi si aprono, in un momento di purezza del cuore, perché non è soltanto Dio stesso che i puri di cuore vedranno, ma è anche l’immagine divina, la luce che risplende nell’oscurità dell’uomo che arriviamo a vedere, nei momenti in cui il nostro cuore diviene sereno, trasparente, puro.
Ma ci sono anche altri momenti in cui riusciamo a vedere qualcuno, che pensavamo di aver conosciuto da sempre, in una luce che è una rivelazione. Questo succede quando qualcuno è raggiante di gioia e di amore, abitato da una disposizione di preghiera e di adorazione. O succede anche quando qualcuno si trova nella sofferenza più profonda, più crocifiggente; ma quando la sofferenza rimane pura, quando non è mischiata all’odio, al risentimento, all’amarezza, al male …
Questo ci aiuta a comprendere ciò che gli apostoli videro quando erano sul monte della trasfigurazione. Essi videro Cristo nella gloria nel momento in cui la sua consegna totale alla volontà del Padre, l’accettazione ultima e definitiva del proprio destino umano fu rivelata loro in una luminosa trasparenza. Fu questo il momento in cui Cristo nella sua umanità, nel suo abbandono umile e vittorioso, consegnò se stesso definitivamente alla croce.
Per questo Cristo disse ai discepoli che era giunto il tempo di scendere a valle, di lasciare il monte della trasfigurazione, perché quello era l’inizio del cammino della croce, ed egli avrebbe dovuto immergersi in tutto ciò che è tragico della condizione umana. Gesù li portò a valle per essere confrontati con l’agonia di un padre con un figlio incurabile, con l’incapacità dei discepoli a fare qualcosa per quel figlio, con l’attesa della gente che ora non può rivolgersi ad altri che a lui.       Questa è la nostra vocazione. Che Dio ci dia la fede e la purezza di cuore per poter vedere Dio in ciascuno dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, per poterci servire a vicenda con amore e donare la vita gli uni per gli altri con gioia esultante, così come Cristo ha dato la sua vita per noi.
(A. Bloom, Omelia per la festa della Trasfigurazione)


 PREGHIERA

Dio della luce,
nel giorno della trasfigurazione luminosa
di tuo Figlio davanti ai discepoli,
tu hai fatto apparire Mosè ed Elia
per affermare il compimento delle Scritture
e la continuità della fede:
accordaci di contemplare questa luce
affinché anche noi siamo trasfigurati
a immagine di Cristo Gesù
benedetto nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

2Cor 3,7-18 (vigilia); Dn 7,9-10.13-14; 2Pt 1,16-19; Mt 17,1-9 e par.; Gv 12,20-36


08 06 boris gleb
BORIS E GLEB, icona russa, 1335
Boris e Gleb
(+ 1015)
martiri

La chiesa ortodossa russa ricorda oggi Boris e Gleb, «santi che soffrirono la passione» (strastoterpcy).
Figli minori di Vladimir, primo principe cristiano della Rus', Boris e Gleb furono uccisi nel 1015 per ordine del fratello Svjatopolk, che aveva assunto il titolo di gran principe di Kiev e temeva la loro rivalità.
Boris apprese l'intenzione del fratello di ritorno da una spedizione bellica, otto giorni dopo la morte del loro padre, e decise di non opporre resistenza, ricordando l'esempio e le parole di Cristo e ciò che scrive l'apostolo Giovanni: «Colui che dice: Amo Dio, e odia il fratello, è un mentitore». Fu ucciso all'alba del 24 luglio del 1015, dopo aver passato la notte in preghiera e aver invocato da Dio la forza per sostenere la passione a cui andava incontro.
Anche Gleb accettò volontariamente di morire per Cristo. Fu assassinato il 5 settembre dello stesso anno.
Per il loro sacrificio, apparentemente inutile, essi furono riconosciuti «santi che soffrirono la passione», appellativo che rivela un'accettazione radicale del vangelo, manifestatasi nel rifiuto della violenza anche di fronte alla prospettiva della morte.
Boris e Gleb furono i primi canonizzati della Russia cristiana, e rappresentano in modo emblematico l'enorme impatto che ebbero sul sentire comune del popolo russo le prime conversioni al cristianesimo.


TRACCE DI LETTURA

Mentre terminava l'ufficio del mattino, Boris pregò tenendo lo sguardo fisso sull'icona del Signore: «Signore Gesù Cristo, che in questa forma sei apparso sulla terra e sei stato volontariamente inchiodato alla croce, accettando la tua passione per amore dei nostri peccati, rendi degno anche me di accettare la mia passione!». Quando udì i passi dei suoi sicari fuori dalla tenda in cui si trovava, ebbe un fremito e i suoi occhi cominciarono a lacrimare, e disse: «Gloria a te in ogni cosa, Signore, che mi hai concesso di accogliere questa morte amara scaturita dall'invidia e di sopportare ogni cosa per amore della tua Parola. Non ho cercato infatti alcun guadagno, né ho desiderato nulla per me stesso. Ha detto l'Apostolo: "L'amore tutto sopporta, tutto crede e non cerca il proprio vantaggio", e: "Non c'è timore nell'amore, poiché l'amore perfetto scaccia il timore". La mia anima, Signore, è perciò costantemente nelle tue mani, perché non ho dimenticato la tua legge, secondo quanto ti è gradito».
(Racconto della passione ed encomio dei santi martiri Boris e Gleb)


PREGHIERA

Voi santi giusti che avete sofferto la passione
ubbidendo alla verità del vangelo di Cristo,
non vi levaste contro il fratello che vi era nemico
e che uccideva i vostri corpi,
senza però potervi toccare l'anima;
rallegratevi dunque con le schiere degli angeli,
e pregate per la salvezza dei figli della Russia.


LETTURE BIBLICHE

Rm 8,28-39; Gv 15,17-16,2


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Trasfigurazione di nostro Signore

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Trasfigurazione del Signore (calendario romano e ambrosiano)
Giusto e Pastore di Madrid (+ ca 304), martiri (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (30 abīb/ḥamlē):
Mercurio ed Efrem del Said (IV sec.), martiri (Chiesa copta)
Andrea, apostolo (Chiesa etiopica) (vedi al 30 novembre)

LUTERANI:
Trasfigurazione di Cristo
Gli evangelici di Salisburgo (1731), testimoni della fede

MARONITI:
Trasfigurazione di nostro Signore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Trasfigurazione di nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo
Boris e Gleb, santi che soffrirono la passione (Chiesa russa)
Ilarione Tvaloeli (X-XI sec.), monaco (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Festa delle Tende (Trasfigurazione)

SIRO-ORIENTALI:
Trasfigurazione del Signore

VETEROCATTOLICI:
Trasfigurazione di Cristo