Chiamati a libertà nel Figlio

Foto di NASA Hubble Space Telescope su Unsplash
Foto di NASA Hubble Space Telescope su Unsplash

4 gennaio 2025

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 1,9-14 (Lezionario di Bose)

9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.


Nella tradizione ebraica l’”attendarsi” (Cfr. 1,14) di Dio in mezzo al suo popolo è detto “tzim-tzum”, contrazione. Dio ha assunto e portato la nostra carne debole così com’è. “Gesù Cristo da ricco che era si è fatto povero per noi” (Cfr. 2 Cor 8,9).

“La Parola” è una liberazione, un’illuminazione ma è anche una “porta stretta” e, se dobbiamo credere al Vangelo, si può anche mancarla come “il mondo” e “i suoi” (Cfr. 1,10-11).

Che cosa comporta quella congiunzione avversativa, quasi nascosta nel prologo, “però”? (Cfr. 1,12). Quell’ “essere generati da Dio” è frutto di tre no diacronici e sincronici. “No” ripetuti nell’arco di un'esistenza e no ripetuti nel frammento quotidiano. (Cfr. Sal 1,1). Questi tre no (Cfr. 1,13) sono vivere nell’audacia del desiderio che conduce ad attraversare la “porta della verità” che ci dà “il potere di diventare figli di Dio”. Attraversando “la Verità” diveniamo capaci di unire i contrari: luce e tenebre, verità e menzogna, fede e incredulità, grazia e legge, vita e morte (Cfr. 1,5.9.12.17.4) che ci costituiscono “fino alla divisione di midolla e giunture” (Cfr. Eb 4,12). I tre no da agire quotidianamente sono verso i “sangui”, la “carne” e l’”uomo”.

Chi sono i “sangui”? La biblioteca biblica inizia con “i sangui”, le genesi semplificate nel libro della Genesi. “Sangui” sono materno evitico e paterno adamitico. Tutti i nostri cordoni radicali da cui sono dipesi e possono ancora tanto dipendere volti, parole ed emozioni che ciascuno vive in sé, e poi manifesta fuori di sé. Ciascuno è chiamato a interrompere la ripetizione mortifera, a far ri-nascere in modo inedito questi “ceppi con le radici”! (cfr. Dn 4,23)

Chi è “volere di carne”? Carne è realtà del terrestre chiamato a divenire persona. Persona diviene chi ammette la sua parte di male e non lo attribuisce solo agli altri. Quando l’ego diviene assoluto “volere di carne”, allora sono guai per me e per gli altri attorno a me! Giona è un esempio di questo volere di carne ossessivo e lo manifesta rispondendo anche a Dio “…nella rabbia fino a morire” (Cfr. Gio 4,9).

Chi è “volere di uomo”? Nasciamo tutti così appesi alla volontà di un'alterità matrice. Spesso dimentichiamo (o siamo costretti per l’andamento delle nostre storie a dimenticare) che non siamo chiamati a restare appesi a questa volontà altra. Eppure, come la storia di singoli e interi popoli tristemente ci insegna, ci fa comodo restare in questa postura gregaria. “Le cinque vergini che prendono le lampade ma dimenticano l’olio” (Cfr. Mt 25,3) sono un esempio di questa gregarietà ancestrale. “Però” la Parola che è chiamata alla libertà ci vuole figli liberi! Come hanno fatto e ci hanno insegnato il “mandato da Dio” e “l’Unigenito” (Cfr. Gv 1,6.14), solo “convertendo” (Cfr. Gv 1,23 e Mc 1,15) gli appetiti accedo a quel “potere” che mi trasforma in figlio o in figlia di Dio. 

“Potere” condiviso tra Padre e figli perché per primo Dio si è contratto e “in Cristo ha abbattuto l’inimicizia, nella sua carne, il muro tramezzo di barriera, ha fatto di entrambi una cosa sola nella pace” (cf. Ef 2,14).

fratel Giuseppe


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