Sul cammello che passa per la cruna
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Questo stesso movimento in una sorta di dialogo interiore tra il filosofo e il credente - lo si ritrova dispiegato e variamente articolato anche nei testi che costituiscono l'ultima raccolta uscita in italiano per le edizioni Qiqajon, {link_prodotto:id=859}, testi che lo stesso Ricoeur aveva, in parte, suggerito, nei suoi incontri con Enzo Bianchi e con la Comunità di Bose. Sono brevi saggi, confessioni, sermoni, monologhi in forma di dialogo, che riguardano (per una prima parte) la logica paradossale, estrema di Gesù, nel linguaggio delle Beatitudini e delle parabole: una logica che ci disorienta - come quella della «felicità» dei poveri, o della pagliuzza nell'occhio del vicino,o del cammello che passa per la cruna di un ago - ma solo per «rì orientarcì», a un livello più radicale e più alto, nelle potenzialità della nostra umanità.
Scrive Enzo Bianchi, che ha voluto e curato questa raccolta: «Il pensiero di Ricoeur lascia spazio al paradosso e gli riconosce la forza di spiazzare, di intrigare, di inquietare, di disorientare, fornendo così all'uomo l'occasione di rimettersi in cammino, rompendo con la pigrizia delle abitudini, impedendogli di progettare la propria esistenza come "totalità senza rotture", come linearità senza discontinuità". Proprio in quanto percorso da una valenza simbolica dirompente, il paradosso, l'iperbole, la stravaganza, anche, del linguaggio evangelico ha il potere di indurci a scavare verità sepolte, di trascinarci oltre noi stessi, di convertirci alla logica del dono e della "sovrabbondanza" invece che a quella della "retribuzione" e dell'equivalenza. Per questo non sopporta alcuna concezione dogmatica, per questo non può essere determinato da nessun magistero rigido e definitivo».