Il vero amore che sa vivere oltre la morte
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di Alessandra Graziottin
Qualcuno crede ancora che l'amore possa durare per sempre? Addirittura oltre la morte? In tempi di amori effimeri, delusi o disincantati, percossi e traditi, dì amori rubati e ammazzati
Il Gazzettino, 11 febbraio 2013
di Alessandra Graziottin
vai al libro:
BERNARDETTE CHOVELON
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Qiqajon, 2012
Qualcuno crede ancora che l'amore possa durare per sempre? Addirittura oltre la morte? In tempi di amori effimeri, delusi o disincantati, percossi e traditi, dì amori rubati e ammazzati, di amori fumati, con o senza cuore, solo (forse) gli adolescenti al primo amore credono ancora al "per sempre". Gli adulti credono di più all'attimo fuggente, al gusto dell'innamorarsi: lo stato nascente ha oggi più fascino dell'amore persistente. Del primo amiamo lo slancio, l'eccitazione, la passione, la novità, la sorpresa, l'adrenalina, e quel delizioso guardarsi attorno con occhi nuovi per risentirsi ancora vivi. Del secondo temiamo i giorni uguali, i giorni senza nome, la routine dei gesti e dei discorsi, la rete di abitudini, così lieve da non essere avvertita finché non diventa troppo forte per essere spezzata: a meno che, rivoluzionario, non irrompa un amore nuovo.
In questo orizzonte di amori a scadenza, di amori tormentati o rassegnati, di cui sono spesso testimone o confidente, mi ha colpita un libro peculiare:" Un amore più forte della morte" di Bernadette Chovelon (Ed Qiqajon, Comunità di Bose, 2012). Amore coraggioso perché, battuto dalla morte, trova la forza per riamare la vita. Rimasta vedova, dopo cinquant'anni felici per un matrimonio d'amore, questa signora ultrasettantenne si sofferma a ricordare. Pietrificata, all'inizio, da un'assenza lacerante, da un dolore crudele come un'amputazione che continua a dolere come un arto fantasma, madame Chovelon ricorda. I giorni di festa, luminosi, con figli e nipoti, quando lui le cantava le canzoni che aveva composto per lei quand'erano ragazzi, ancora accompagnandosi alla chitarra. L'ultimo, per i suoi settant'anni, quando ancora il "per sempre" era una certezza felice. Certezza spezzata un mese e mezzo dopo, quando, per una chemio andata male, il "per sempre" terreno è finito in una rianimazione d'ospedale.
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