Quelle parole dure di Gesù un antitodo per il quieto vivere
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Come si spiega che Gesù ricorra alle parabole perché - come egli stesso dice – quelli che sono fuori della cerchia dei suoi discepoli «non comprendano e non si convertono?
«Per capire questa affermazione occorre tenere presente che Gesù sta citando un passo (6,9-10) del Libro di Isaia. Questo profeta aveva ricevuto da Dio una missione sconcertante: avrebbe dovuto indurire il cuore del popolo dei credenti, assordare i loro orecchi, accecare i loro occhi. Com'è possibile un tale ministero? Forse, Dio invia un profeta per peggiorare la situazione del suo popolo? No: il messaggio di Isaia - e di Gesu - è che udendo la Parola di Dio non si può rimanere neutrali e indifferenti; o ci si converte, oppure si aggrava la condizione iniziale di peccato. Non vi è una terza possibilità.
Sempre nel Vangelo di Marco, l’episodio dell’incontro di Gesù con una donna «greca, di origine siro-fenicia e pagana», può risultare almeno a una prima lettura sconcertante. All’interlocutore che gli chiede di scacciare un demonio dalla sua figlioletta, Gesù sembra rispondere all’inizio con una battuta perfino sprezzante, alludendo al fatto che lei non è ebrea: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». DI fronte all’insistenza della donna, però, egli elogia la sua fede e opera il miracolo richiesto.
«Giustamente si afferma che questa pagina e una delle più decisive nel fondare la missione della Chiesa anche oltre i confini di Israele, come avverrà in pienezza dopo la resurrezione di Gesù. Qui, pero, il Vangelo esprime pure una verità importante per la nostra vita quotidiana. Gesù ha saputo forgiare la sua immagine di Dio anche a partire dagli incontri che hanno segnato la sua esistenza; in questo caso è una donna straniera e pagana a offrirgli un insegnamento fondamentale, come altrove sarà un centurione romano. Insomma, il primo miracolo che sperimentano Gesù e la donna e il miracolo dell'incontro: e l'ostinazione di lei a "mettere al mondo" Gesù, a fargli scoprire l'universalità della sua missione. Questo racconto ci indica che dovremmo saper cogliere in ogni incontro qualcosa di buono, di utile alla vita, anche quando non ce lo aspettavamo, e la persona che abbiamo di fronte ci costringe a modificare le nostre abitudini di pensiero».