Uno dei criteri più decisivi della maturità è la capacità di fare scelte libere e durature. Certamente c’è una realtà che noi non scegliamo, ed è la morte. Quando viene scelta deliberatamente, prende il nome di suicidio. L’esperienza psichiatrica – dal lato del terapeuta – affronta di continuo questa realtà.
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Se il nostro cuore ci accusa, Dio è più grande del nostro cuore e discerne ogni cosa (cf. 1Gv 3,20). La parola della Bibbia lascia intendere che non ci si dovrebbe affidare al senso di colpa, sia che si adotti con Calvino e gli antichi riformatori l’interpretazione di un Dio ben più severo del “nostro cuore”, sia che si adotti con Lutero e i moderni l’interpretazione di un Dio ben più misericordioso del “nostro cuore”.
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Mio caro Friederich,
senza tregua ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friederich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, accade che i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti.
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